Fuori ancora bianco.
Ancora freddo.
E silenzio.
Solo il suono del ruscello.
Dentro caldo. A volte piacevole, a volte soffocante.
Nel letto caldo.
Lui è caldo.
Dorme.
Io?
Spaventata.
Dal domani.
Il dottore due anni fa mi ha detto che sono ansiosa.
Non è vero.
Sono fin troppo tranquilla.
Ma “tu vuoi avere sempre tutto sotto controllo, vuol dire
che sei ansiosa”.
Ansia.
La malattia del nostro tempo.
Forse sì.
Forse ho solo paura dell’ignoto.
Ho paura.
Si, ma non dell’ignoto.
Della morte.
Una fottuta paura.
In fondo morte e ignoto a volte possono essere sinonimi.
Sono spaventata.
Sempre.
Lo sento respirare.
Vorrei sentire questo suono per tutto il resto della mia
vita.
Paralizzata.
Ma ci vuole coraggio per riprendere a camminare.
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